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Non siamo manager, non siamo il capo, ma pastori

Non siamo manager, non siamo il capo, ma pastori

Entrando nel tempo della Quaresima, è naturale che ci concentriamo sulla conversione spirituale che dobbiamo subire nella nostra vita. La conversione implica anche che dobbiamo trovare il modo di diventare meglio canali della grazia di Dio. Il nostro vivere il Vangelo dovrebbe sempre riflettere il nostro carisma di Chierici Regolari Minori nella vita degli altri.

Una preghiera attribuita a San Francesco Caracciolo recita in parte: "Signore preziosissimo, fa' che tutti i nemici della nostra Santa Madre Chiesa e coloro che la combattono si sottomettano al Vicario di Cristo; per il grembo della tua misericordia, ti prego, che tutti coloro che anelano alla dignità terrena desiderino e aspirino solo a te". Vorrei sottolineare l'ultima frase: "Ti prego, affinché tutti coloro che anelano alla dignità terrena desiderino e aspirino solo a te".

A volte capita che noi, come religiosi consacrati, aspiriamo a dignità e riconoscimenti o ci sentiamo in diritto. Recentemente ho letto un estratto di un'omelia dell'arcivescovo di Québec, il cardinale Gérald Cyprien Lacroix, che affermava che i pastori devono essere pastori che aiutano il loro popolo a crescere nel rapporto con Gesù Cristo.Lui affermava: "Qual è il nostro ruolo di sacerdoti e vescovi in questa bella avventura?" Ebbene, il nostro ruolo principale è quello di essere pastori. Non siamo manager, non siamo il capo: Siamo pastori, pastori".Aiutare i fedeli laici", ha continuato, "aiutare la nostra Chiesa a incontrare il Signore e a crescere nel rapporto con Dio. Questa è la nostra missione".

 

Questo è certamente uno spunto di riflessione. Come religiosi, qual è il centro della nostra attività pastorale? Ciò che professiamo si manifesta nel nostro modo di vivere?Le nostre Costituzioni sottolineano che “La fedeltà alla vita religiosa ed al carisma del nostro Ordine è forma primaria e fondamentale di ogni nostro apostolato. Partecipando insieme ai Pastori ed ai laici, nel modo che ci è proprio, alla natura sacramentale della Chiesa, siamo segno e strumento sia dell'unione con Dio, sia della salvezza del mondo” Costituzioni n. 82.

 

A volte, come sacerdoti, abbiamo la tentazione di fare tutto da soli, senza permettere ai laici di collaborare al nostro lavoro. Questo non deve far parte di ciò che siamo come Chierici Regolari Minori.Il nostro incarico di predicare ed evangelizzare gli altri deve riflettere il nostro carisma e dobbiamo tenere davanti agli occhi l'immagine di Cristo che lava i piedi ai suoi discepoli.Questo servizio agli altri deve essere vivificante e non stagnante. Il nostro desiderio di evangelizzare deve incoraggiare i laici a partecipare maggiormente alla vita della Chiesa e ad essere anch'essi attivi. Per fare questo, dobbiamo uscire dalla nostra zona di comfort ed essere disposti a rischiare per il Vangelo.

 

Mi ci è voluto un po' di tempo per informarvi su p. Kenneth Masong, che è stato nostro novizio e che ha fatto la professione dei voti temporanei il 10 settembre 2022, a Roccamontepiano. A non più di due mesi dalla professione temporanea, ha deciso di lasciare l'Ordine e di perseguire quello che dice di aver sempre desiderato, cioè essere un eremita.Preghiamo perché possa trovare la vera gioia nella sua vita e glorificare Dio. Continuate a pregare per i nostri Novizi e per il loro Maestro. Che possano perseverare e crescere in un amore profondamente radicato per il nostro Ordine.

 

Prego che la vostra Quaresima sia fruttuosa e vivificante. Sfidiamo noi stessi in umiltà per andare sempre avanti.

 

Rev. Ted Kalaw, crm